6 Luglio 2013

La sovrana lettrice di Alan Bennett

Pubblicato in WOR(L)DS LIBRI

La sovrana lettrice di Alan Bennett

A una cena ufficiale, circostanza che generalmente non si presta a un disinvolto scambio di idee, la regina d’Inghilterra chiede al presidente francese se ha mai letto Jean Genet. Ora, se il personaggio pubblico noto per avere emesso, nella sua carriera, il minor numero di parole arrischia una domanda del genere, qualcosa deve essere successo. Qualcosa in effetti è successo, qualcosa di semplice, ma dalle conseguenze incalcolabili: per un puro accidente, la sovrana ha scoperto la lettura di quegli oggetti strani che sono i libri, non può più farne a meno e cerca di trasmettere il virus a chiunque incontri sul suo cammino. Con quali effetti sul suo entourage, sui suoi sudditi, sui servizi di security e soprattutto sui suoi lettori lo scoprirà solo chi arriverà all’ultima pagina, anzi all’ultima riga.

Quando avremo la possibilità di entrare a Bukingam Palace, addirittura nelle stanze personali di sua Maestà Regina Elisabetta II ? Per la gran parte di noi la risposta è : “mai”. Alan Bennett è stato bravissimo ad addentrarsi nelle sale della famiglia Windsor. Con classe e disinvoltura ci presenta in questo libro una regina a noi sconosciuta.

Abituati a vederla con abiti elegantissimi, gioielli da sogno e la sua abbagliante corona, è davvero insolito vedere (o meglio…leggere) la regina passeggiare nel retro del Palazzo e addentrarsi per caso in un piccolo camioncino che rappresenta una libreria ambulante. Sarà proprio il modesto libraio ed un giovane garzone ad aprire alla regina le porte di un nuovo mondo, ben più sfavillante e ricco del palazzo reale, ovvero il mondo dei libri e della lettura. La regina inaspettatamente allietata da questo entusiasmo tardivo per la letteratura, inizia a leggere forsennatamente libri su libri.

La lettura diventa per la regina quasi un’ossessione tanto da ripercuotersi inevitabilmente anche sui famigliari (soprattutto sul Duca Filippo, ormai rassegnato a questa nuova passione della regina) e sulla sua sfera pubblica. Il segretario privato della regina, Sir Kevin decide di sfruttare questo nuovo hobby di sua Maestà affinché diventi in qualche modo utile per il Paese, ad esempio promuovendo la lettura fra i giovani. La regina sempre più presa tra un autore e l’altro si ritrova a fare dei paragoni tra la sua vita e le biografie degli scrittori che scopre man mano. Anche la regina (come tutti noi del resto) si rende conto di aver iniziato tardi a leggere e divora letture in modo da potersi mettere al passo. Tuttavia comprende che leggere non è agire e decide quindi di riscattarsi, di riflettere seriamente sulla sua vita.

➙ La lettura infatti non dovrebbe distogliere l’attenzione su altri temi importanti della vita, ma al contrario dovrebbe fornire quella dose di entusiasmo necessaria per intraprendere tutte le attività giornaliere. Purtroppo, come in ogni corte reale che si rispetti, anche qui non mancheranno complotti ed inganni. La cosa importante però è che la regina riesca a trovare nei libri uno spazio di genuinità in un ambiente nel quale l’etichetta è la regola e la spontaneità spesso viene meno. La lettura è per tutti un luogo rassicurante nel quale abbandonarsi.

Alan Bennett, da buon drammaturgo e sceneggiatore, ha saputo creare un libro a tratti anche divertente e dallo stile scorrevole. Benché si tratti di una storia inventata è ugualmente bello pensare che anche la regina Elisabetta abbia accanto a sé un comodino pieno di libri!

✓ Questo libro mi ha aiutata a riflettere anche sulle ripercussioni della passione per la lettura sul nostro rapporto con gli altri. In effetti mi rendo conto che a volte non tutti quelli che mi circondano comprendono fino infondo tale desiderio di aprire un libro (sarà per questo che ho deciso di condividere con la mia passione per la lettura su questo blog?)

La sovrana lettrice di Alan BennettLa sovrana lettrice di Alan Bennett pone l’accento anche sulle metodologie di lettura. Non tutti i lettori, infatti, si comportano allo stesso modo. Ciascuno di noi ha delle proprie manie (così come la regina ha le sue). C’è chi si sbizzarrisce con più letture simultanee, chi ama leggere un libro alla volta, chi trascrive alcuni passaggi del libro, chi sente il bisogno di discutere delle proprie letture (la regina lo fa con primi ministri e personaggi illustri, noi magari con il vicino di casa o con il gatto!) e chi invece preferisce tenere per sé emozioni e pensieri scaturiti dal libro letto.

➙ Qual è il tuo rapporto con la lettura? Com’è stato il primo vero approccio con un libro? Anche tu cerchi di “indottrinare” alla lettura tutti quelli che conosci?

«In passato era stata una donna risoluta che conosceva i suoi doveri e intendeva compierli fin quando possibile. Leggere non era agire, quello era il problema. Anche a ottant’anni, lei era una donna d’azione. Riaccese la luce, prese il taccuino e annotò “Non si mette la vita nei libri. La si trova“. Poi si addormentò»

Alessandra Voto

© L’angolino di Ale – Riproduzione riservata 

  1. luna ha detto:

    Questo mi intriga proprio!
    Ciao amica! A presto!
    Luna

  2. karina890 ha detto:

    E’ una vita che voglio acquistarlo prima o poi ce la farò ^^’ condivido tutti i punti che hai scritto e che propone Bennett; mi dispiace solo che la storia probabilmente è inventata…
    Il mio rapporto con la letteratura. Si anche se non mi piace involontariamente cerco d’indottrinare ma sono anche fin troppo introspettiva. Leggo poco ma sto cercando di recuperare il tempo perduto come la regina fa nel libro.
    Il mio primo approccio è nato insieme ai fumetti, le riviste e i libri per bambini, poi si è evoluto; la mia ultima compera è “Il rosso e il nero” di Stendhal ;)

  3. Monique ha detto:

    Ne avevo sentito parlare di questo libro, ma devo confessare che non simpatizzo per la regina Elisabetta e questo mi aveva trattenuto dal leggerlo. La tua recensione, invece, mi fa riconsiderare la mia posizione…

  4. cinziarobbiano ha detto:

    l’ho lettissimo appena uscito e l’ho adorato come tutti i libri di Bennett. La lettura è uno spazio personale che aiuta a condividere e il libro lo spiega benissimo, relegando almeno per un pò la Regina a una figurina priva di qualsiasi nozione, Cosa talmente irreale da renderla persino adorabile. Io La adoro a prescindere, per il Suo compleanno Le ho mandato la foto del libro nel mio angolo “Queen” con la tazza del giubileo e la statuina con la waving hand…
    aspetto il prossimo libro di Bennett che so non mi deluderà :-)

  5. Athenae Noctua ha detto:

    Sembra un bel libro, sicuramente molto originale! Non avendolo letto, il mio commento si aggrappa alle tue domande finali, che sono importanti per molti lettori. Il mio primo, vero approccio con un libro ha coinvolto “Ascolta il mio cuore” di Bianca Pitzorno, quando avevo circa 8 anni; leggevo anche prima (avevo alcuni libri di favole, un libricino pieno di figure che conoscevo a memoria e qualche volumetto del “Battello a vapore”), ma è proprio con questo testo, che ancora ricordo riposto nello scaffale della libreria (la vecchia “Demetra”, ora “Giunti”), che sono diventata una vera Lettrice: ho scoperto la passione della lettura, la voglia di immergermi nelle pagine, la tristezza di doverne uscire, ho coosciuto personaggi diversi, particolari, che ho amato e che ho odiato. Quanto all'”indottrinamento”, è una tentazione in cui cado spesso, soprattutto quando mi rendo conto che molti dei problemi che manifestano i ragazzi che seguo nello studio sono legati proprio al mancato rapporto con la lettura (difficoltà di concentrazione sui contenuti, memoria a breve termine, assenza delle coordinate fondamentali per costruire i discorsi e per riercare le parole giuste, inesistenza della cognizione causa-effetto…); cerco di suggerire la lettura, magari con dei testi specifici che leggevo io alla loro età, ma spesso il consiglio entra da un orecchio e esce dall’altro. Penso, d’altronde, che l’amore per la lettura nasca da una fascinazione, e che questa attrazione non possa avvenire perché qualcuno ci ha spinto verso di essa, ma per un incontro casuale, disarmante, come con una persona di cui ci si rende improvvisamente conto di non poter fare a meno.

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