21 Dicembre 2013

Felicità nuda di Maria Cristina Petrucci

Pubblicato in WOR(L)DS LIBRI

Oggi vi parlo di un romanzo di una scrittrice emergente Maria Cristina Petrucci Felicità nuda. Già il titolo mi ha incuriosita ed ho iniziato la lettura con entusiasmo anche se…non voglio darvi anticipazioni!

Felicità nuda di Maria Cristina PetrucciTutti hanno diritto di essere felici? Anche i più sfortunati? Anche nelle disgrazie? Nelle sofferenze? Virginia, la protagonista di questo romanzo, pensa di sì. Incontra lungo il cammino personaggi positivi e negativi e cerca di trarre insegnamento da tutti loro. Considerando i problemi come ospiti inattesi cui doversi rapportare e che fanno crescere. Cercando di non perdere il sorriso. Cercando di fare del bene. Inseguendo la felicità.

La mia recensione 3Tutti noi, tutti i giorni (o quasi) ci alziamo dal letto e cerchiamo di costruirci un angolo di felicità. Anche Virginia Corbelli si appresta a farlo. Sin da bambina ha sempre cercato di scoprire cosa c’è all’interno delle cose e delle persone: osservandole, tastandole, annusandole per cercare di farsi un’idea del mondo. Virginia non si è mai soffermata alle apparenze ma, con la sua voglia di scoperta, ha sempre cercato di guardare sotto la superficie. Virginia è una bambina curiosa e sarà una giovane teenager chiacchierona ed estroversa. Crescendo manterrà la sua voglia di andare oltre le apparenze, di leggere (libri, etichette dell’acqua, enciclopedie ed elenchi telefonici), di prendersi cura degli altri (amici e non). Virginia è una che ascolta e dispensa consigli di ogni genere, ma non ama raccontare di sé. Virginia si interessa di tutto il mondo, ma il mondo, a sua volta, non si cura di Virginia.

Quella voglia di scoprire il mondo, che da bambina la portava ad imparare i nomi delle piante, degli insetti e di tutto ciò che era catalogabile, da grande la porterà ad essere una donna fragile ed indifesa. Quell’ingenuità, così dolce in età adolescenziale, fa di Virginia una donna inerme, “nuda” davanti a quel mondo che la prende e la maltratta. Virginia è una donna troppo buona, si lascia abbindolare da chi non ha scrupoli. La sua estrema bontà d’animo fa sì che Virginia non si accorga del male che la circonda. È cresciuta in una famiglia amorevole che l’ha iperprotetta dalle malvagità e questo le si ritorcerà contro quando, inevitabilmente, si troverà faccia a faccia con la realtà, con persone che si prendono la libertà di farle del male gratuitamente. Virginia dovrà, quindi, aprire gli occhi e leggere dentro di sé tutta la delusione di una giovane donna, inesperta e sola. Dovrà pagare lo scotto di essersi fidata di alcune persone e arriverà al punto di essere stanca.

La felicità esiste? Esiste la felicità? Raggiungerla è possibile? Riconoscerla e poter dire: «Ecco, è questa, è questo il momento». È possibile essere felici? Arrivare a interrogarsi, cercando qualcosa che manchi, per essere più felici di quanto siamo ora e non trovare nulla? Svegliarsi una mattina e poter dire «Non voglio niente di più. Marmellata di ciliegie e Cabernet Franc». È possibile? Ma in fondo, perché no?”

Ho trovato la prima parte del romanzo piacevole, ho apprezzato il coraggio e la forza di Virginia ed il suo carattere deciso ed estremamente curioso. La sua generosità era immensa e la sua sensibilità invidiabile. La seconda parte del romanzo devo dire che mi ha un po’ lasciata titubante. Virginia cambia completamente schema: diventa timorosa, ha paura di tutto e di tutti. È come se fino ad un momento prima avesse vissuto sotto una campana di vetro ed improvvisamente si fosse trovata in mezzo ad una strada malfamata. L’autrice crea quasi due personaggi differenti all’interno della stessa persona. Ad un certo punto verrebbe da chiedersi: “Dov’è la vecchia Virginia, quella che non si faceva intimorire da nulla, quella che amava combattere? Perché non esce allo scoperto ed inizia a lottare?”

Il personaggio di Virginia è particolare, forse troppo. È molto curiosa sì, ma a volte diventa anche irrimediabilmente pesante, con le sue mille domande, spesso inutili. Virginia da troppe cose per scontato, non si rende conto della fortuna che ha e spesso si perde in un bicchiere d’acqua. I dialoghi tra i personaggi si alternano a monologhi: ciascun personaggio parla nella propria mente ed il lettore legge i ragionamenti di ciascun personaggio. Questo fa si che la narrazione risulti altalenante: in alcuni punti è chiara e fluida mentre in altri punti risente di dialoghi sconnessi ed oscuri per chi legge. Spesso in poche righe si cambia completamente scenario e questo non facilita la lettura del romanzo. Le tematiche trattate sono attuali: la violenza, la depressione, la diversità, la necessità di aiutare gli altri per riscoprire sé stessi.

A causa di alcuni eventi, Virginia perderà la voglia di vivere, entrerà in un tunnel di depressione e sofferenza ma pian piano si renderà conto dell’importanza di fare anche dei piccoli gesti, di dire una parola, di dare un abbraccio. Piccoli gesti che non costano nulla e che danno tanto. Piccoli gesti che domani potremmo non avere più l’opportunità di fare.

La protagonista di Felicità nuda di Maria Cristina Petrucci dovrà intraprendere un percorso difficile e tortuoso per riappropriarsi della serenità necessaria per guardare al futuro. Virginia capirà che la felicità si può trovare ovunque, basta avere voglia di cercarla. A volte basterebbe avere voglia di “mettersi a nudo”, “spogliandosi” di tutto il superfluo, per rimanere “nudi” e capire che non serve nient’altro che il nostro cuore per essere felici davvero.

Alessandra Voto

© L’angolino di Ale – Riproduzione riservata 

  1. Per chi desiderasse leggere Felicità Nuda, può scrivere un SMS al numero 3898379272, chiedendo anche informazioni. Risponderà Maria Cristina Petrucci, l’autrice del romanzo. Grazie per l’attenzione. Buon anno a tutti e grazie a Alessandra per avermi accolta nel suo angolino.

  2. Prima di tutto le do il benvenuto nel mio angolino, Antonio. La ringrazio per il suo commento: trovo sia molto utile e costruttivo darsi consigli di lettura e di scrittura. Soprattutto per chi, come me, legge e scrive per passione e non per lavoro. Certamente avrà avuto modo di leggere qualcosa su di me e sul senso di questo blog (nella sezione About me). Ho aperto questo blog per condividere la mia passione per i libri ed in questo piccolo spazio racconto le mie impressioni sulle mie letture. Non sono una critica letteraria e leggo per mio piacere personale. Ritengo fondamentale far trasparire le proprie emozioni al termine della lettura di un libro. C’è chi (anche su riviste e siti autorevoli) da giudizi con stelline e metri vari di giudizio. Io (senza scomodare gli astri!) racconto semplicemente ciò che mi ha lasciato il romanzo a livello di sensazioni ed emozioni, e lo faccio con il cuore in mano, senza alcun secondo fine e senza alcuna presunzione. Se avesse letto attentamente il mio commento, avrebbe certamente appreso che ho trovato il libro di Maria Cristina molto bello e profondo in alcuni punti ed un po’ meno in altri (dando le mie motivazioni). Al di la della lunghezza del mio commento (non sto a contare le righe ma mi sento libera di esprimere ciò che desidero senza limiti di spazio) mi trovo in disaccordo con lei sul fatto di (riprendo le sue parole) “bruciare immeritatamente l’autore”. Lungi da me dal fare una cosa di questo tipo!! Mi reputo una persona seria ed onesta che esprime la propria opinione nel massimo e completo rispetto di tutti, soprattutto dell’autore. Reputo, inoltre, i lettori del mio blog persone intelligenti ed in grado di comprendere ciò che desidero esprimere, traendo a loro volta le loro personali conclusioni, discutendo educatamente su una lettura, scambiandoci consigli in totale serenità. Lo dimostrano, ad esempio, alcuni commenti qui sopra: molti lettori sono interessati al libro e alle tematiche esposte nel commento. Se desidera leggere una recensione a regola d’arte suppongo che lei debba rivolgersi altrove, se invece ha voglia di scambiare qualche semplice parere e consiglio di lettura allora lei è il benvenuto qui nel mio angolino. Se ha voglia e tempo mi farebbe piacere che leggesse qualche altra recensione (o meglio: parere/commento/impressione) su altri libri dei quali ho parlato qui nel mio spazio e, se lo desidera, può lasciarmi qualche altro suo parere. Ogni scambio di opinione ci fa (e mi fa) crescere ed è il senso di questo mio personale “lavoro” sul web. La ringrazio nuovamente e colgo l’occasione per augurarle buon Natale. A presto!

  3. Antonio de Lieto Vollaro ha detto:

    Inizialmente scrissi delle parole di elogio a chi ha scritto questa lunga recensione, ma leggendola tutta devo farle un appunto fondamentale: proprio perchè si è dilungata troppo, si è permessa di entrare in qualcosa che non gli appartiene non diventando più obiettiva e distaccata nel scrivere una recensione. Si ricorda che la recensione dev’essere una guida ai lettori, e le prorpie impressioni personali è meglio lasciarsele dentro o dirle direttamente all’autrice, senza deviare altri potenziali lettori, tramite messaggio personale come consiglio personale, se lo si vuole dare. La lettura di un llibro, se si ha preplessità d’interpretazione, non è detto che altri possano averla, io non l’ho avuta e la lettura l’ho trovata scorrevole e di facile interpretazione fino all’ultimo rigo. Stiamo attenti a come scrivere le recensioni, perchè non ci vuole niente a bruciare subito l’autore immeritatamente. Per questo le recensioni, si devono fare brevi e concise, limitandosi alla trama, stile e sintassi.

  4. Luca ha detto:

    A presto, Alessandra! Tanti cari auguri di un sereno Natale e un felice inizio 2014 a te e alla tua famiglia!

  5. luna ha detto:

    Penso che la felicità esista.. basta solo riconoscerla!
    Un bacio amica.
    Luna

  6. Pendolante ha detto:

    Domanda da niente: la felicità esiste? Esistono momenti di felicità e molti più di serenità

  7. mairitombako ha detto:

    mi piacereva averlo e leggerlo fino il fine…grazie cara ,bellissima idea e proposta
    serena domenica

  8. Luca ha detto:

    Interessante… Di solito questi romanzi con i discorsi interiori mi piacciono, ma sinceramente in questo periodo non ho voglia di avere a che fare con cose che parlano di depressione o altro…

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