20 Aprile 2013

Cose che nessuno sa di Alessandro D’Avenia

Book spending review #2

Pubblicato in WOR(L)DS LIBRI

Cose che nessuno sa di Alessandro D’Avenia

Margherita ha quattordici anni e sta per varcare una soglia magica e misteriosa: l’inizio del liceo. Un mondo nuovo da esplorare e conquistare, sapendo però di poter contare sulle persone che la amano. Ma un giorno, tornata a casa, ascolta un messaggio nella segreteria telefonica: è di suo padre, che non tornerà più a casa. Margherita ancora non sa che affrontando questo dolore si trasformerà a poco a poco in una donna, proprio come una splendida perla fiorisce nell’ostrica per l’attacco di un predatore marino. Accanto a lei ci sono la madre, il fratellino vivace e sensibile e l’irriverente nonna Teresa. E poi Marta, la compagna di banco sempre sorridente, e Giulio, il ragazzo più cupo e affascinante della scuola. Ma sarà un professore, un giovane uomo alla ricerca di sé eppure capace di ascoltare le pulsazioni della vita nelle pagine dei libri, a indicare a Margherita il coraggio di Telemaco nell'”Odissea”: così che il viaggio sulle tracce del padre possa cambiare il suo destino.

Premetto che non avevo ancora letto nulla di Alessandro D’Avenia, giovane scrittore palermitano e insegnante di Lettere al liceo. “Cose che nessuno sa” è la sua seconda pubblicazione, dopo il romanzo d’esordio “Bianca come il latte, rossa come il sangue” dal quale è stato tratto anche un film.

 Sin dalle prime pagine la lettura è risultata, nella sua sobrietà stilistica, molto coinvolgente. Margherita, una ragazzina al primo anno di liceo, subisce la perdita del padre che da un giorno all’altro decide di andare via di casa, abbandonando lei, la mamma Eleonora e il fratellino Andrea. Ciascun componente della famiglia vive questo allontanamento a modo suo.

Margherita, già in ansia per l’inizio del nuovo percorso scolastico, si chiude in se stessa e trova “rifugio” nell’armadio della mamma, nel quale si sente protetta ed al sicuro. Pian piano capirà che “chiudersi dentro” non è una soluzione e grazie alla nuova amica, Marta, ragazzina spigliata e positiva, riuscirà a ritrovare il giusto entusiasmo per ritornare a stupirsi delle piccole cose ed a colorare la vita con mille “matite colorate” (proprio come fa il piccolo Andrea nei suoi disegni, attraverso i quali fa emergere le proprie paure).

Eleonora, nonostante i timori e la sua estrema fragilità, cerca di donare tutto ciò che ha ai propri figli, pur non riuscendo ad uscire dall’angoscia causata dall’abbandono del marito. Tuttavia la nonna Teresa, con la sua infinita pazienza e dolcezza, infonde sicurezza alla famiglia con le sue “pillole di vita” in dialetto siciliano, trasmettendo fiducia e speranza nella vita (splendidi gli intermezzi dialettali che denotano un attaccamento alle origini, da rispettare e tramandare). 

L’adolescenza e la fiducia nel futuro

Grazie ai racconti ed ai ricordi della nonna, Margherita riuscirà a tracciare delle linee guida per capire cos’è l’amore. La figura del giovane professore di Lettere (probabile alter ego dello scrittore stesso) sarà fondamentale per la crescita di Margherita, la quale tra sdegno e tristezza sta attraversando il difficile periodo dell’adolescenza. Anche Giulio, ragazzo enigmatico che ha attirato l’attenzione di Margherita, è un adolescente abbandonato da tutti, chiuso in una casa famiglia con la sua rabbia come unica consigliera.  Anche lui, per motivi diversi, è sospettoso di tutti ed ha poca fiducia negli altri e nella vita in generale. Il suo incontro con Margherita sarà decisivo.

 Il giovane prof. riuscirà a persuadere i suoi alunni attraverso le parole dell’ Odissea.  La sua profonda convinzione che la letteratura aiuta a mettere ordine tra i propri pensieri lo aiuterà far capire ai ragazzi che nella vita tutto ruota attorno alla passione, con l’unica differenza che nella vita reale non sempre riusciamo a trovare subito le risposte giuste. Margherita troverà la forza di reagire proprio grazie all’Odissea.

Cose che nessuno sa di Alessandro D’Avenia

Alessandro D’Avenia

Le “cose che nessuno sa” sono tante, infinite. Sono le “cose” del cuore, quelle che spesso non riusciamo a tirare fuori, per paura di non essere capiti o perché intimamente pensiamo che sia meglio tenerli lì, al buio,  nel nostro “cassettino” interiore, sperando un giorno di incontrare qualcuno che abbia la capacità di guardare all’interno, riuscendo così a ritrovare fiducia in noi stessi, negli altri e nella vita. Così come un’ostrica che, per difendersi dal tentativo del predatore di entrare all’interno della conchiglia, costruisce intorno a sé strati di madreperla, allo stesso modo la protagonista del libro cercherà in ogni modo di “difendersi” dal dolore.

Il ruolo fondamentale dei professori

La figura del professore è decisiva e rappresenta il rinnovamento necessario per “lavare” via quello strato di “polvere” depositato nelle aule scolastiche spesso colme di alunni assopiti da letture superficiali e pensieri inutili. In questo libro viene rivalutato il ruolo della scuola e dei professori. La prima deve rappresentare un luogo in cui un giovane sia in grado di farsi delle domande e allo stesso tempo cercare di trovare le giuste risposte. Il ruolo dei professori deve infatti essere quello di riuscire a suscitare interesse , aiutando i ragazzi ad affinare i propri sensi e le proprie capacità, imparando ad amare ciò che ci circonda, al di là del (sempre e comunque importante) programma ministeriale.

 In questo contesto il compito della lettura è primario. La lettura aiuta a mettere ordine tra i propri pensieri, aiuta a trovare le risposte e regala quel senso di libertà al quale ciascun individuo aspira, per poter far fronte alla “vertigine” davanti ad un futuro ricco di incognite. Ci ritroviamo così, noi, davanti alle pagine di un nuovo libro o di una nuova giornata di vita, con il nostro bagaglio di incertezze e (tante) speranze.

Leggevo molto , ma dalla lettura ottieni qualcosa solo quando sei capace di mettere qualcosa di tuo in ciò che stai leggendo. Voglio dire che leggi un libro veramente solo quando è lui che ti legge, solo quando ti avvicini alle parole con l’animo disposto a ferire ed essere ferito dal dolore della lettura, a convincere ed essere convinto, e dopo, arricchito dal tesoro che hai scoperto, a impiegarlo per costruire qualcosa nella tua vita e nel tuo cuore.

Alessandra Voto

© L’angolino di Ale – Riproduzione riservata 

  1. nuvolette ha detto:

    è lì che mi aspetta… devo decidermi ad iniziarlo…

  2. MsLeuconoe ha detto:

    Wow che recensione complimenti! Dopo “Bianca come il latte rossa come il sangue”(che ho adorato) spero di non essere delusa leggendo questo libro!
    Buone letture ;)

  3. liù ha detto:

    Sto leggendo già tantissimo,ma questo nuovo autore lo voglio proprio provare!
    Ciaooo
    liù

  4. sentimental ha detto:

    Ciao Ale, non leggo molto in questo periodo ma aprezzo chi come te ci invoglia a leggere
    Sei bravissima
    Complimenti
    Senty

  5. Frannie Panglossa ha detto:

    Anche io ho scritto una recensione su questo libro poco fa. Leggermente meno positiva, ma il libro mi è piaciuto! Bella recensione! :)

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