Una madre adottata di Tiziana Colli
Un viaggio emozionante tra gioie e dolori dell'adozione
Pubblicato in WOR(L)DS Mamme & Bimbi LIBRIFoto e testi di Veronica (@MammaVero) – Contributor L’angolino di Ale
I primi elementi che colpiscono di Una madre adottata di Tiziana Colli sono sicuramente il disegno in copertina e il titolo. Quest’ultimo stravolge il classico punto di vista al quale siamo abituati: i bambini si adottano. Non le mamme. Non i papà. Ma ero pronta a ricredermi, ovviamente.
Ho aperto il libro (acceso il Kobo in verità, ma non sono ancora pronta a sostituire del tutto il cartaceo con la tecnologia!) in un caldo pomeriggio di agosto, senza sapere cosa mi sarei trovata davanti, senza sapere che l’avrei chiuso (o spento) solo una volta giunta alla fine. Tanta era la curiosità di leggerlo, non mi ero soffermata sulla descrizione, sui dettagli, sul numero delle pagine.
➙ Questo non è propriamente un romanzo bensì un diario, attraverso il quale Tiziana, l’autrice e protagonista, racconta quel viaggio che l’ha portata a diventare madre. E non un viaggio metaforico, un viaggio vero e proprio! Tiziana e Sergio, marito e moglie di Bologna, dopo 12 anni dal loro matrimonio e dopo tanti dubbi in merito, decidono che è giunto il momento di fare un passo importante e di passare da “coppia” a “famiglia”. Come se ne avessero già parlato milioni di volte, come se fossero già d’accordo, decidono di intraprendere la strada dell’adozione. Senza motivo, o almeno senza quei motivi che nell’immaginario comune spingono una coppia a prendere tale decisione. Infatti decisero:
“…adotteremo un bambino e se ti capita di restare incinta ne avremo due”
Da questo momento, attraverso le parole di Tiziana, si parte con loro per un lungo viaggio. Prima fatto di burocrazia, avvocati, assistenti sociali, psicologi, telefonate intercontinentali, amicizie con altri “genitori adottati”, ansie e attese. Come una gravidanza, solamente lunga il doppio!
“Una gravidanza che dura due anni è lunga, senza nemmeno il conforto di un’ecografia… Persino mio marito era esausto; le gravidanze da adozione provano molto anche i padri”
“Gravidanze da adozione”… ho amato subito questo modo di definirle! La seconda parte del diario è quella dedicata al viaggio vero e proprio: direzione Madagascar, dove le suore Orsoline di Tananarivo (la capitale) avevano segnalato una bambina di nome Vola, quella che diventerà poi Sara, la loro Sara.
➙ Queste pagine sono impossibili da riassumere, sono un susseguirsi di emozioni, di vicende, di gioie e di dolori… vanno assolutamente lette. O forse “ascoltate”, perché sembra davvero che Tiziana stia raccontando la loro storia ad un amico, si percepisce da ogni singola parola scritta che non si tratta di un romanzo bensì di qualcosa realmente accaduto. Si percepiscono le paure, le attese, le incertezze, la gioia e anche i colori e gli odori di quel Paese lontano.
È stato bellissimo ed emozionante immaginare la piccola Sara in giro per Bologna, dai Giardini Margherita a Piazza Maggiore per rincorrere i piccioni oppure a scorrazzare su per i portici di San Luca, con i suoi grandi occhioni neri!
Una madre adottata di Tiziana Colli è una lettura da consigliare sicuramente alle coppie che hanno intenzione di diventare “genitori adottati”, ma non solo. È un libro che arricchisce, che fa riflettere. Non sempre la prima impressione è quella giusta, anzi… Ma stavolta è stato proprio così. L’importante è non fermarsi alle apparenze, ma andare sempre a fondo.
Foto e testi di Veronica (@MammaVero) – Contributor L’angolino di Ale