Il segreto di Ortelia di Andrea Vitali
Pubblicato in WOR(L)DS LIBRIQual è il vergognoso segreto che Cirene Selva confida alla figlia Ortelia? In verità c’è più di un segreto dietro la vicenda di Amleto Selva, giovane garzone senza arte né parte, ma molto ambizioso, arrivato in paese nel 1919 al seguito di un sensale di bestiame. Tanto per cominciare c’è il vero motivo del suo matrimonio con Cirene, timida e bruttina ma destinata a ereditare la macelleria del padre. Poi c’è la sua lunga guerra con la bottega rivale, quella del Bereni: una guerra commerciale che dura da decenni, fatta di colpi bassi dai risvolti esilaranti. Soprattutto, c’è la passione del Selva per un’altra carne, un’esuberante vitalità sessuale che nel quieto tran tran paesano genera turbolenze e scandali subito soffocati ma destinati a gettare lunghe ombre sul futuro. Sgangherato eroe di una «Dinasty» di provincia, Amleto è il fulcro di una parabola carnale e spassosa ma con un sottile filo d’amarezza, dove le donne – Ortelia e Cirene, ma non solo loro – sono le vere protagoniste.
Andrea Vitali: non avevo ancora avuto il piacere di “conoscere” questo autore. Ne avevo tanto sentito parlare soprattutto in merito alle sue ultime pubblicazioni, come “Galeotto fu il collier“, “Regalo di nozze” o “Zia Antonia sapeva di menta” (tutti pubblicati da Garzanti) ma non avevo mai sperimentato nulla di questo scrittore. Mi sono così decisa ed ho voluto iniziare da un libro non proprio recentissimo (uscito nel 2007) e diciamo pure, forse non tra i suoi più “gettonati”.
“Il segreto di Ortelia” è la riscrittura di uno dei quattro racconti contenuti nel libro “L’aria del lago” (uscito nel 2001). In questo libro Vitali ci regala un quadro perfetto della vita di paese, fatta di intrighi, pettegolezzi, segreti. Tra le righe del libro si respira davvero l’aria del lago, mite e piacevole ma talvolta pesante come una nebbia che porta solo umidità e reumatismi.
Amleto Selva è un ragazzo ambizioso e pronto a tutto pur di fare soldi e guadagnare fama a Bellano, paese in provincia di Lecco, situato sulla sponda orientale del lago di Como. Per questo motivo sposa Cirene, ereditiera di uno dei più importanti macellai del paese. Inizia così la scalata verso il successo di Amleto, il quale punta a far fallire la macelleria del Bereni, principale concorrente di bottega. Amleto però non è particolarmente dedito al lavoro, ma si distrae facilmente con alcune giovani donzelle di quartiere, indifferente dei sentimenti della moglie, relegata in casa ed occupata a prendersi cura della piccola Ortelia.
Amleto, annoiato dal lavoro e dalla moglie, ma con le idee ben chiare sui suoi obiettivi, si circonda di amici di un certo rango, dottori, notai, ingegneri. Questo nutrito gruppetto di uomini scaltri ed infedeli riesce ad introdurre il giovane Amleto in nuove e più stimolanti esperienze, battezzandolo alla “bella vita”. Il suo proposito di diventare un uomo rispettabile e con una giusta tranquillità economica si consuma velocemente, lasciando spazio ad una “vita balorda” che sottolinea il suo profondo desiderio di evasione e di trasgredire alle regole di questo “paese di morti di sonno“.
Non sempre le cose vanno per il verso giusto e tutti i progetti studiati a lungo possono andare in fumo in un attimo così come anche le calme acque del lago a volte possono agitarsi. Amleto si riduce a condurre una vita squallida e nel mentre Ortelia cresce iniziando a prendere le sue decisioni e buttando all’aria inconsapevolmente molti piani del padre. In paese tutti sanno tutto di tutti, ma fanno finta di essere persone discrete e a modo, in realtà ciascuno nasconde dei segreti inconfessati e spesso inconfessabili. Anche Ortelia ne ha alcuni…
L’ambientazione del lago è tipica delle opere di Vitali il quale, affezionato a questi luoghi, ne è anche un profondo conoscitore, pertanto riesce a descrivere queste località nei minimi dettagli. Le descrizioni dei luoghi infatti sono “veloci” ma precise. Andrea Vitali non si dilunga ma va dritto al punto in quanto conoscendo ogni vicolo del paese riesce con poche parole a far emergere la loro vera essenza. Questo autore è davvero bravo a miscelare i sentimenti dei personaggi, come l’amore travagliato e quel senso di noia che fa da sfondo alle vicende, con gli umori e la malinconia della vita di paese.
Non posso dire che questo libro non mi sia piaciuto, ma nemmeno che mi abbia particolarmente entusiasmato. Una cosa è certa: di sicuro leggerò qualche altro libro di questo autore perché il suo stile è davvero unico.
Andrea Vitali ha vinto numerosi premi come ad esempio il “Premio Bancarella” nel 2006 (con “La figlia del podestà”) oppure il “Premio Ernest Hemingway” nel 2008 (con “La modista”).
Dal libro Il segreto di Ortelia di Andrea Vitali è stato tratto nel 2007 un film “L’aria del lago” diretto da Alberto Rondalli.
E tu? Hai letto qualcosa di questo autore? Quale libro mi consigli?
© L’angolino di Ale – Riproduzione riservata
Trovo i libri di Vitali veramente piacevoli, una lettura particolarmente adatta ai ritmi lenti dell’estate… Io ho letto ” zia Antonia sapeva…” E ” Galeotto…” Te li consiglio!
Gio
Io adoro Vitali e ti consiglio di leggere “Regalo di nozze”!
arrivo qui un po’ per caso e mi ci trovo bene, piacere di conoscerti!
Ciao,
io di solito leggo Vitali per “fare pausa” tra due libri impegnativi, ne ho letti diversi e secondo i miei gusti i migliori sono quelli scritti un po’ di anni fa, come “Una finestra vistalago”, “Almeno il cappello”, “La mamma del sole” e più di tutti “Olive comprese”. Ultimamente ne sta sfornando un po’ troppi e questo non mi piace, forse è una richiesta della casa editrice, mah…
Ho letto anche “Galeotto fu il collier”, godibile ma non mi è piaciuto il finale.
Ilaisa22
a me Galeotto fu il collier è piaciuto! Non ho letto altro di Vitali (per mancanza di tempo), quindi non posso fare confronti, ma il suo stile rientra decisamente nei miei gusti. Forse nel complesso risulta un po’ dispersiva la sua scelta di inserire mille personaggi intrecciandone le storia, ma io adoro i romanzi affollati! ;-)
Ciao Alessandra!
Finalmente passo anche sul tuo blog oltre che seguirti su twitter :)
Vitali è uno scrittore strano, che a volte adoro, a volte non mi piace, altre mi lascia indifferente. Ho letto e amato molto “Pianoforte vendesi”, “Un amore di zitella”, “Zia Anotnia sapeva di menta” e “Dopo lunga e pesosa malattia, mentre “Una finestra vista lago” e “Il meccanico Landru” mi hanno lasciata un po’ così.
A casa ho ancora da leggere “Galeotto fu il collier”, vediamo come andrà ;)
Questo libro mi sembra piuttosto interessante. Avevo già “notato” Vitali per il titolo del suo libro “Zia Antonia sapeva di menta” che, con tutta probabilità, riuscirò a leggere il prossimo anno…:-D
Penso che, se mi capiterà l’occasione, seguirò anch’io le vicende di questo Amleto carnale. Se penso a quello di Shakespeare, mi viene da sorridere.
Mia cara amica, io non ho letto niente di questo autore e devo dire che non mi attira molto…
Ti mando un bacione!
;-)
Luna