Back to school: tra passato, presente e futuro
Inquietudini e curiosità legate al suono della campanella
Pubblicato in WOR(L)DS Mamme & BimbiIl suono della campanella mi ha sempre creato un po’ di ansia. Il pensiero di dover tornare sui banchi dopo un’intera estate di spensieratezza è sempre stato problematico. Ti confesso che, dall’agitazione, un giorno ho persino rimesso la colazione (lo so, i risvolti macabri potrei anche tenerli per me ma è giusto per farti capire il mio livello di agitazione del momento. Sono sempre stata troppo emotiva, che ci posso fare?).
Insomma, il cuore in gola era il leitmotiv della mia prima giornata sui banchi e la storia si ripeteva quasi tutti gli anni (anche se, la maggior parte delle volte, riuscivo comunque a tenere a bada lo stomaco!).Non so perché ma ho sempre vissuto quei momenti con un carico sulle spalle troppo pesante per me. Anche se, successivamente, ho amato la scuola perché mi ha permesso di scoprire mille milioni di cose. Ma, lì per lì, il mio mood era sullo sconsolato andante.
L’elemento più stimolante del mio Back to school era decisamente la preparazione di tutto l’occorrente: zaino, quaderni, penne, matite. Il profumo della cancelleria ha sempre saputo tirarmi su il morale. Partivo settimane prima. Primo step: la lista degli “indispensabili”. Poi il giro fuori con papà (era lui il “fortunato vincitore” costretto al “tour-de-force-in-cartoleria”). Tutto bene, finché non arrivava il fatidico giorno e…tac, scattava il trambusto interiore.
Oggi è tutto diverso. Se potessi tornare indietro, oggi affronterei il ritorno sui banchi in modo totalmente differente. Certo, con il senno di poi è tutto più facile. Per questo vorrei utilizzare questa nuova consapevolezza, questa maturità acquisita, per trasmettere a mio figlio la bellezza dell’inizio della scuola. Quelle farfalle nello stomaco possono trasformarsi in nuove opportunità: di gioco, di conoscenza, di apprendimento delle regole dello stare insieme. La scuola, oltre a fornire nozioni indispensabili, ci indica la direzione giusta per scoprire il nostro talento, le nostre qualità e predisposizioni.
Credo che il compito di un genitore sia proprio quello di accompagnare il proprio figlio o figlia in questo percorso, senza scaricargli addosso delle paranoie inutili o le proprie frustrazioni passate. L’inizio della scuola è sempre un inizio, certo, e come tale porta con sé un pizzico di batticuore (che tutto sommato è anche positivo). Stimoliamoli ad impegnarsi con passione in ciò che faranno, dando il giusto peso alle cose, dando importanza ai rapporti umani che si creeranno, indicando la condivisione (di gioie e timori) come materia fondamentale di questo viaggio tra i libri (e non solo).
Quel momento della preparazione della cartella (ai miei tempi si chiamava così, oggi si chiama per tutti: zaino!) deve rimanere un momento speciale: inserire i pennarelli uno ad uno nell’astuccio, foderare i libri con la pellicola o etichettare (ad esempio con My Nametags) tutti gli oggetti che ci accompagneranno durante questa nuova avventura. Condividere con i bambini/ragazzi quel momento (così come in futuro il momento dei compiti o delle chiacchiere sulla giornata trascorsa a scuola) significa creare ricordi positivi nella loro mente.
Sarebbe bello se tutti i bambini (e ragazzi) vivessero questo momento con semplicità, ottimismo ed infinita curiosità. Senza troppe aspettative, senza pesi sullo stomaco ma solo con fiducia e serenità. Io mi propongo di farlo in futuro, quando toccherà a Michael (per ora cerco di farlo in maniera “ridotta” per il suo inizio al nido).
➙ Ora dimmi di te: come hai vissuto i tuoi primi giorni di scuola? Quali sono i tuoi ricordi legati a quel momento?
Post non sponsorizzato. Alcuni prodotti presenti in questo articolo sono un omaggio dell’azienda MyNametags. L’opinione espressa è frutto della mia onestà intellettuale, in totale libertà, sincerità ed autonomia di giudizio.
Progetto #backtoschool2016
Foto, testi e materiale grafico di Alessandra Voto
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