30 Settembre 2015

Yes mom, we can!

La rivincita delle mamme-polipo. Multitasking-mode ON!

Pubblicato in WOR(L)DS Mamme & Bimbi

Scrivo questo post in attesa che i biberon finiscano il loro giro di sterilizzazione nel microonde, quindi ho solo 6 minuti di tempo. Non uno di più e non uno di meno. Dopo avrei da stendere la lavatrice, cambiare il pannolino a Michael, caricare di nuovo la lavatrice (eh già, con un neonato la lavatrice lavora H24 no-stop!) e…cos’altro? Non so, ho perso la memoria. Poco più di 1 mese e mezzo di “mammite” e già mi sento rimbambita! Saranno le notti in bianco o l’età…chi lo sa. Sta di fatto che perdo i colpi. Penso sia una cosa momentanea (o almeno lo spero!) dovuta a tutto lo stress (positivo!) e la stanchezza di questo periodo. 

Capisci di essere diventata mamma quando impari a fare tutto con una mano sola (l’altra è perennemente occupata a tenere in braccio il pupo). Più che una mamma a volte ci si sente un polipo: mille tentacoli che gestiscono mille attività diverse nello stesso istante…chi l’avrebbe mai detto? Proprio io che fino all’altro ieri prendevo in giro mia madre. Ora è proprio lei a sbeffeggiarmi, ridendo di me ogni volta che le racconto le mie disavventure con pannolini, pipì, pupù e cose-da-baby varie! 

“Una madre che nutre il figlio, dà immediatamente se stessa, il proprio corpo come cibo per i suoi figli, i quali senza ciò non sarebbero vivi. E questo è amore”  – Lev Tolstoj

Quando diventi mamma capisci tutto: ti si apre un mondo. Improvvisamente capisci che non saranno sufficienti tutti i mille ed uno attrezzi, seggioline, palestrine varie acquistate al megastore Prenatal (in preda ad una mania ossessivo-compulsiva del “No, questo devo comprarlo assolutamente, il bimbo non potrà farne a meno“)…l’infante (almeno per i primi tempi) vorrà stare solo ed esclusivamente in braccio alla sua mamma, senza se e senza ma. Facciamocene una ragione! Così come la necessità di dover imparare il loro linguaggio segreto (sì, questi piccoli esserini ne hanno davvero uno!).

Fare più cose contemporaneamente è decisamente una “cosadadonne” (sì cari maschietti, voi fate tante cose belle ma…una per volta!) mentre fare mille cose contemporaneamente è in assoluto una “cosadamamme“. L’ho capito solo ora! Il problema fondamentale è che, se malauguratamente, riesci a farne solo (e dico: solo!) 999 ti sembra di non essere riuscita a fare nulla tutto il giorno e quell’unica disgraziatissima cosa che non sei riuscita a fare ti infelicita la vita (rendendoti nervosa, intrattabile, nevrotica, schizzata, ecc. ecc. ecc.!). La mancanza di tempo è il male comune di tutte le mamme, soprattutto quelle alle prime armi come la sottoscritta. Vorresti riuscire a fare tutto quello che facevi prima (ecco qui dove sbaglio!) e invece non riesci a farne nemmeno la metà.

Talvolta ti ritrovi a riordinare la casa o a farti una doccia nell’unico momento in cui la creaturina fa (finalmente!) la nanna e c’è qualcuno che può dargli un’occhiata in tua assenza, ovvero (forse!) di notte!! Non ridete se vi dico che mi sono messa a farmi le sopracciglia alle 4 e mezza di notte dopo la “poppata-ruttino-coccolenanna time“. L’ho trovato quasi terapeutico! Un po’ come quando riesci a fare i tuoi bisognini con la porta chiusa (sempre in piena notte, si intende! Di giorno ve lo potete scordare).Prendersi del tempo - Yes mom, we can!Ha ragione Valentina Contessi, la quale ha elencato perfettamente tutte le emozioni e sensazioni di una neo-mamma in preda ad una crisi di nervi. Valentina consiglia di prendersi del tempo ed, a mio avviso, sono sagge parole. Riuscire a trovare il giusto ritmo è il compromesso necessario per salvaguardare la propria salute (psico-fisica!) ed, allo stesso tempo, non far mancare nulla al nuovo arrivato. Biberon Made with Love - Yes mom, we can!Cercare piano piano di riprendersi i propri spazi fa bene a tutti ed è giusto non sentirsi in colpa per questo. I pianti iniziali sono inevitabili (quanti pacchetti di fazzoletti avrò fatto fuori nei primi 10 giorni?), ma ragionandoci a mente lucida riesci a trarre una conclusione: sfogare le proprie emozioni è umano e lo è ancora di più non riuscire a fare tutto. Imparare a delegare e a lasciare andare le cose (senza lasciarsi andare!) fa parte di questa nuova vita: una nuova e bellissima vita!

Una cosa è certa: tutto ciò che si fa per un figlio lo si fa con tutto l’amore del mondo

Ho deciso di mettere nero su bianco queste mie giornate frenetiche dopo aver letto l’articolo di Simona del blog DireFareBaciareLetteraTestamento (per gli amici, Simoelaminime). Lei e le Instamamme hanno deciso di raccontare la propria esperienza di mamme-multitasking, per condividere gioie e “dolori” dell’essere mamme.

Ora vi lascio: i biberon sono pronti e la mia piccola belva richiede tutte le mie attenzioni! Il tempo a mia disposizione è terminato. A presto e (se volete) raccontatemi qual è (o qual è stata) la vostra esperienza di mamma-multitasking (o papà “quasi” multitasking!).

Alessandra Voto

© L’angolino di Ale – Riproduzione riservata 

Potrebbero interessarti

Seguimi su instagram