Uccidere il padre di Amélie Nothomb
Pubblicato in WOR(L)DS LIBRIJoe è un ragazzo che accumula patrigni e che ha una passione per la magia. Cerca un mentore e lo trova in Norman, che diventerà il suo padre acquisito. Norman lo accoglie in casa propria e a questo punto la situazione precipita. Il ragazzo farà di tutto per “uccidere il padre” e superarlo, arrivando al punto di volergli rubare la donna e cercando persino di superarlo con le carte. Un romanzo dai risvolti filosofici ben congegnati.
Da quando aveva 8 anni, Joe Whip aveva un’unica grande passione: la magia. Tale passione risulta essere scomoda al nuovo compagno di sua madre, la quale, piuttosto che perdere l’unico uomo del quale riesce a ricordare il nome, preferisce cacciare di casa il figlio.
Carico di disprezzo nei confronti della madre, Joe prepara la sua valigia con l’attrezzatura da mago e si avventura da solo nel mondo. Incontrerà Norman, il migliore dei maghi di Reno, e riuscirà a convincerlo ad insegnargli i trucchi del mestiere. Solitario e diligente, Joe riuscirà a farsi accettare come un figlio da Norman e dalla sua compagna, Christina, una giovane giocoliera del fuoco.
Gli insegnamenti di un padre
Norman cercherà di insegnare a Joe quello che per lui è il mestiere più bello del mondo, la magia, ma da buon capofamiglia cercherà di indirizzare il giovane verso la via del bene insegnandogli ciò che è giusto (l’onestà, l’umiltà, il rispetto verso sé stessi ed il proprio “pubblico”) e ciò che è sbagliato (come barare al gioco delle carte). Ben presto Joe si ritroverà adolescente e si innamorerà perdutamente di Christina.
Il desiderio di lei crescerà nel suo cuore ogni giorno di più, finché Norman, comprendendo la situazione, non si sentirà minacciato da quel complesso di Edipo che potrebbe spingere Joe ad ucciderlo, in quanto suo padre adottivo e spirituale. Inizia infatti per Joe una fase di disprezzo nei confronti di Norman e il desiderio di possedere Christina cresce in modo violento ed ossessivo…
→ [to be continued… !]
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© L’angolino di Ale – Riproduzione riservata
Della Nothomb ho letto solo “Cosmetica del nemico”, non male anche se non è esattamente il mio genere…
amo il suo modo di scrivere, ha una punteggiatura cosí violenta da poter sostituire ogni forma di rabbia.
Si effettivamente quello che colpisce subito dello stile della Nothomb è proprio la naturalezza con la quale tratta temi importanti sottolineandone il lato oscuro e talvolta crudele. Della stessa autrice ho letto “Stupore e tremori” (il racconto di una giovane occidentale che viene assunta in una multinazionale nipponica e dovrà vedersela con la rigidità e le “simpatiche” manie dei suoi superiori giapponesi!) e vorrei leggere “Metafisica dei tubi” (probabile futura recensione! Stay tuned!) ;-)
Io avevo letto Noire comme d’habitude della stessa autrice… (in francese)
Libro molto scioccante, crudele e forte. Certamente però aiuta a riflettere sulla società e sistemi odierni.
Che bello…trovare una persona che ama i libri quanto me!!!! Ti aspetto per i commenti sui miei post!!!