Guest Post: Noemi Gastaldi e la realtà immateriale
Tutte le sfaccettature dell'andare oltre
Pubblicato in WOR(L)DS LIBRINon mi sono mai interessata più di tanto all’argomento “esoterismo“. Non so perché ma tutto ciò che è oscuro ha, su di me, un potere attrattivo-repulsivo. Da una parte provo una sensazione di incertezza e titubanza e dall’altra ne rimango sempre affascinata.
Per questo motivo ho voluto ospitare Noemi Gastaldi, autrice italiana che si propone di utilizzare tale argomento come base per i propri scritti. Avevamo già conosciuto Noemi qualche anno fa, quando ci aveva raccontato il suo rapporto con la scrittura.
Oggi Noemi ritorna qui nel mio angolino per parlarci del concetto dell’andare oltre e della realtà immateriale. Cosa significa “andare oltre”? Ecco cosa ne pensa Noemi.
Andare oltre.
Quanti libri e film contengono nel proprio titolo espressioni come “Oltre i confini”, oppure “Oltre i limiti”, o più semplicemente il concetto di “andare oltre”? Tanti. E la cosa va aumentando. Mi copiano? Sarebbe bello crederlo, ma temo che la mia trilogia “Oltre i confini”, recentemente uscita in edizione comprensiva dei suoi tre volumi, abbia poco a che fare con questo fenomeno. Credo, piuttosto, di non essere l’unica che avverte il desiderio di andare oltre.
La saga dell’immateriale “Oltre i confini” nasce infatti dal desiderio di raccontare un percorso esoterico che porto avanti da anni. Nella prima trilogia tutto ha inizio con il racconto di due anime che si cercano: Lucilla e Fantasy.
La continua ricerca di Fantasy è, per Lucilla, ciò che per me è stata la percezione di qualcosa che va oltre la realtà materiale, intesa come quotidiano semplice e immediato. E la bella Fantasy è una Viator Lucis, ossia uno spirito immateriale, proprio perché credo che una ricerca sia condotta in modo tanto più sano e sincero quanto più è guidata da una sincera emozione…che è appunto qualcosa di immateriale.
Credo che questo non descriva solo la mia esperienza: si inizia cercando qualcosa di più, ma solo quando lo si trova davvero si è in grado di attribuire un nome a questo ‘qualcosa’. E a quel punto lo si può ritrovare e riconoscere anche nei propri simili.
Per quanto mi riguarda, cercando il mio “oltre”, mi sono imbattuta in un gruppo di persone che praticano la Stregoneria Tradizionale. Sempre in quel contesto sono entrata in contatto con gli scritti di un Praticante (e scrittore) che ho amato molto, Robin Artisson; ricordo in particolare di esser stata conquistata da una frase da lui proposta come fonte di meditazione:
“Per una cosa che vedi, nove cose sono invisibili.”
Ho così iniziato a frequentare (e leggere) persone (e scritti) che amo tuttora. Sono cambiati un po’ i contorni, qualcuno si è allontanato, ma a distanza di anni posso affermare che il contesto in cui ho iniziato a concepire la saga “Oltre i confini” è ancora vivo e ben presente nel mio quotidiano.
Tornando a Fantasy, se lei e gli altri amanti predestinati fanno parte del mondo oltre i confini così come l’ho descritto, è nuovamente merito dello scrittore inglese sopracitato:
“Famiglio è il termine usato per descrivere la totalità del tuo essere, per descrivere sia gli aspetti di te stesso che tu conosci, cioè il tuo corpo, la tua mente sveglia, il tuo senso di identità, sia gli aspetti di te che ti sono nascosti… come il tuo Spirito-Amante (Fetch-Lover), il tuo Spirito-Animale (Fetch -Animal) o Spirito Famiglio, la tua Ombra, la tua Anima e così via.”
Da questa breve citazione si può evincere come negli scritti di Artisson si ritrovi anche il concetto di Spirito Animale. Concetto importantissimo, e fin da subito molto presente nella saga dell’immateriale.
Credo non serva vivere tra tomi di esoterismo per sapere quanto queste idee siano presenti in moltissime forme di Stregoneria, Spiritismo e Spiritualità (la molteplicità dei termini per rendere ancor meglio come tutto ciò si presti a svariate interpretazioni: dall’animale totemico degli sciamani, all’angioletto custode dei cattolici… volendo ci si può vedere di tutto!).
Per quanto molte cose si possano ritrovare in svariati pensieri, il mio mondo oltre i confini è ispirato soprattutto all’usanza Peste di Granfie. L’usanza che mi ha adottata e che è la mia casa. Il terreno che ho calpestato per trovare il mio mondo oltre i confini.
Vorrei chiudere questo intervento ringraziando la padrona di casa, Ale, che ancora una volta ha accettato di ospitarmi nel suo angolino, offrendomi l’opportunità di raccontarmi e di raccontare qualcosa dei miei libri.
Se volete fare un viaggetto nel mio mondo oltre i confini, vi aspetto sul mio sito!
Noemi Gastaldi