Si lasciano tutti di Simone Laudiero
Pubblicato in WOR(L)DS LIBRIOggi parliamo di un romanzo davvero carino, fresco fresco di stampa! Dal titolo immediato ed ironico potete capire subito la materia trattata: la fine di un rapporto. Tutti, prima o poi, lasciamo o veniamo lasciati da qualcuno (marito/moglie, fidanzato/a, amico, ecc.). Come reagiamo a questo distacco? Roberto, il protagonista del romanzo Si lasciano tutti di Simone Laudiero, è uno che non demorde.
Roberto è un trentenne con un imprecisato lavoro di segreteria e la faccia di chi si è appena lasciato con la ragazza. Eppure lui e Sandra sono ancora insieme. Va bene, non sarà un amore travolgente, ma può funzionare e Roberto è pronto al grande passo: trasferirsi da lei. Prima o poi però tutti si lasciano, e allora anche i nonni ottantenni di Sandra annunciano il divorzio. Peccato che la casa in cui Sandra e Roberto pensano di convivere appartenga alla nonna e che lei, tornata single, abbia deciso di sfrattare la nipote. Tutti i progetti della coppia rischiano di andare in fumo da un momento all’altro, ma Roberto non ha intenzione di stare a guardare. Starà a lui cercare di capire, in questo mondo di coppie al capolinea, cosa desidera davvero e chi vorrà al proprio fianco in futuro.
Nella vita capita a tutti, prima o poi, di lasciare o essere lasciati. La cosa importante è reagire a questo stato di abbandono. C’è chi si dispera, chi si lancia immediatamente in nuove storie per dimenticare il passato e c’è chi, come Roberto, il protagonista del romanzo, cerca di domandarsi continuamente il “perché”.
Roberto è uno che non si da per vinto, è un ragazzo curioso, uno che non si accontenta delle affermazioni ma che desidera andare a fondo nelle cose. Ha sviluppato questa predisposizione sin da adolescente, quando le ragazze trovavano le solite scuse per lasciarlo. La sua domanda era sempre la stessa: “Perché mi stai lasciando?“. Non ottenendo risposte soddisfacenti da nessuna, Roberto è cresciuto con molti dubbi.
Il romanzo si articola su due fronti: il presente ed il passato. Il passato è fatto di tante Nadia Lomastro, di tante Sonia Parisio, di svariate Francesche e Lorenze, intervallate da qualche serpe di passaggio. Il presente invece è solo Sandra. Lei è quella che ancora non si è stancata e staccata da quel Roberto che ancora trema al solo pensiero dell’abbandono, tanto dal diventare grigio in viso immaginando la fine della sua attuale storia. Sandra è colei che dovrà insegnare a Roberto il valore di un vero legame e l’abilità di saper continuare ad amare nonostante le inevitabili incomprensioni.
Arriva un momento della vita nel quale, guardandoti attorno, vedi solo coppie che si lasciano, che si sfaldano, dietro aduna valanga di difficoltà e di amarezze. In quel momento è naturale chiedersi : “Allora è vero che tutti gli amori finiscono male?“. Roberto non sarà da meno. Tutti intorno a lui si lasciano: gli amici, i conoscenti, i nonni di Sandra; tutti per mille motivi diversi e con obiettivi diversi. I nonni di Sandra, ad esempio, hanno deciso per un divorzio tardivo (ad 80 anni suonati) per via di una “divergenza d’opinioni”.
Roberto si trova alle prese con il diventare “adulto” con tutto ciò che ne consegue, come il prendersi le proprie responsabilità, superare le difficoltà (sia economiche che mentali) che un giovane come lui deve affrontare ed infine capire che, a volte, le cose succedono senza un vero perché. L’innamoramento, ad esempio, così come una rottura di un legame, è spesso qualcosa di inspiegabile. Nessuno sa bene come funzioni. Succede e basta. Roberto è un bravo ragazzo, anche se un po’ tontolone e spesso infantile. Si impegna per piacere a Sandra e alla gente, ma non sempre ci riesce. Questo suo essere il “Paperino” dei giorni nostri lo rende umano e questo crea subito empatia nel lettore.
L’autore tratta (direttamente ed indirettamente) temi attualissimi, come la difficoltà economica di due giovani nel riuscire ad affittare una casa. Il riuscire a trovare un nido per costruire qualcosa di importante è il cruccio di molti trentenni come Roberto. Il terrazzino della casa di Sandra diventa quasi l’emblema di un sogno sul quale è necessario lavorare tanto per poterlo raggiungere. È una vera (è proprio il caso di dirlo) “scalata” verso la conquista di quel terrazzino, piccolo ma così accogliente.
“Si lasciano tutti” è un libro riflessivo e, tutto sommato, anche divertente. Lo stile immediato dell’autore è contraddistinto da poche descrizioni e tanti dialoghi, questo fa sì che la lettura scorra velocemente. Il lettore non può non immedesimarsi. Chi di noi non ha mai sofferto per un abbandono? Chi non ha mai subito il trauma di una perdita o il desiderio di evasione da una storia ormai esausta?
Simone Laudiero, attraverso il suo stile affabile ed estroverso (tipico dei veri napoletani come Roberto e come l’autore stesso), ci ricorda che non esiste un libretto di istruzioni (o foglio illustrativo o “bugiardino”) per far funzionare una storia d’amore, ma spesso è sufficiente essere sinceri con sé stessi e con gli altri per imparare a capirsi e diventare davvero speciali ed irrinunciabili per l’altra persona. La svolta, il cambiamento non è solo il “lasciare” l’altro ma, soprattutto, imparare ad abbandonare vecchi schemi dentro sé stessi.
Vi lascio con il booktrailer del romanzo di Simone Laudiero e vi ricordo che potete scaricare gratuitamente il primo capitolo del romanzo.
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© L’angolino di Ale – Riproduzione riservata
Tifo per Roberto, mi suscita tenerezza :-)
Mi ispirava ma per qualche motivo non l’ho voluto leggere, credo che, anche se lo trovo interessante, non sia così forte la voglia di iniziarlo per penalizzare altre letture che potrei fare XD
che bella questa ricensione cara mia..complimenti
un abbraccio forte forte
Bellissima recensione, buona serata! :)