La ragazza del 6E di A.R. Torre
Pubblicato in WOR(L)DS LIBRILa ragazza del 6E di A.R. Torre è un thriller che non si risparmia e che esplode tra le mani del lettore, come una mina vagante. Una lettura forte, che aiuta a ragionare sulle difficoltà dei giovani.
Vietato ai minori di 18 anni. Così potrebbe iniziare la mia recensione di questo romanzo di A.R. Torre. Sin dalle prime pagine lascia presagire duri colpi allo stomaco. L’appartamento del sesto piano (interno E) è blindato. Nessuno entra e nessuno esce. Deanna è il suo vero nome, ma si fa chiamare Jessica Beth Reilly dai suoi clienti che, per 6,99 $ al minuto, cercano dalla sua webcam ciò che non riescono ad avere dalla vita reale. Internet ti può dare tutto (o quasi). Di sicuro ti tiene al sicuro da occhi indiscreti e dal giudizio della gente.
Da quando il passato le si è sgretolato tra le mani, Deanna non può uscire. Non può incontrare nessuno. Il suo istinto omicida può emergere da un momento all’altro e, per evitarlo, si è rintanata qui, in questo fetido ed anonimo appartamento. Il suo isolamento è voluto e, sebbene la curiosità di godersi la vita come una persona normale sia tanta, preferisce torturarsi con questa prigionia digitale che la aiuta a non pensare troppo al resto.
“La speranza è pericolosa. È come un filo che spunta fuori dalla trama dell’irrazionalità. Se lo tiri, tutto si disfa”
“Uno spioncino rende un’immagine distorta del mondo“
Perché Deanna pensa di rappresentare una minaccia verso il prossimo a tal punto da sentire la necessità di tenersi alla larga da tutti? Cosa nasconde il suo passato di così terribile da non poter essere svelato? Vietato ai minori di 18 anni? No, mi sbagliavo. La sua solitudine e quel senso di profonda inadeguatezza fa parte di una mentalità ormai diffusa, soprattutto tra i giovani. Spesso nel web si trovano degli svaghi, giochi inutili che danno un’effimera sensazione di temporaneo benessere.
Ma l’insicurezza nasce da dentro e nessuna chat o social network possono sanarla. Talvolta questa antropofobia, questo aver paura della gente, porta all’isolamento. Ma, come per Deanna, lo stare chiusi in casa, senza poter condividere le proprie paure con nessuno, può destare degli istinti pericolosi per sé stessi (con pensieri suicidi) o nei confronti degli altri, con il desiderio di uccidere, solo per il gusto di vedere soffrire l’altro, cercando, in questo modo, di placare la propria sofferenza interiore.
“Forse le stelle sarebbero d’aiuto, di notte. […] A letto spalanco gli occhi sul soffitto a volta e vorrei poterci fare un buco, un lucernario sul mondo“
“Mi concedo un breve momento di lacrime. Lacrime per l’occasione mancata, per la vita che mi perdo fuori da queste mura“
“Solitudine. Può essere definita come “la tristezza di non avere amici o un compagno”. Oppure “la tendenza a stare da soli e isolati dagli altri”. Ma possiamo essere soli in un mondo di relazioni virtuali?” (tratto da “LONELINESS IN A CONTEMPORARY WORLD” documento inedito di A.R. Torre)
© L’angolino di Ale – Riproduzione riservata
Ciao Ale! Ma che bella recensione!!! Questo romanzo mi ispira un sacco e lo trovo anche molto attuale, certo tratta tematiche molto forti, che danno i brividi se si pensa anche a quanti oggi tramite internet si creano una realtà parallela…
Ciao Filippo, non ho ancora letto il Libro 3 di 1Q84 (lo farò presto) ma le tematiche del disagio giovanile sono sicuramente presenti anche qui, sebbene sotto una veste differente.
L’idea della reclusione in casa mi rimanda alla Aomame di Murakami nella parte conclusiva di 1Q84, ovviamente con le dovute differenze. Tematica delicata, ma interessante. Ciao Ale
Interessante la tua proposta di lettura. La terrò presente.
grazie per la proposta….
serena serata con affetto…