Le stanze dei ricordi di Jenny Eclair
Blogtour
Pubblicato in WOR(L)DS LIBRIEntrando in una casa nuova la curiosità di visitare le varie stanze è tanta. Dopotutto la casa è lo specchio di chi vi abita: riflette la nostra personalità, i nostri gusti, il nostro carattere. Ma se quella casa è la tua ed è la dimora che ti ha accolto per oltre cinquant’anni, allora tutto acquista un significato diverso. Ciascun oggetto, ciascun muro, mobile o credenza è impregnato di memorie: tracce di un passato che ha lasciato il suo incancellabile segno.
La dimora delle emozioni
➜ Le stanze dei ricordi di Jenny Eclair è una dimora di emozioni; quelle della vecchia Edwina. È stata lei a mettere in vendita la casa di Londra, ormai diventata troppo grande per una donna vicina agli ottanta (una “ragazza attempata” come ama definirsi). Mostrando la casa all’addetto dell’agenzia immobiliare (per il quale quella abitazione rappresenta solo il “civico 137“), Edwina passa in rassegna tutte le stanze e idealmente tutte le tappe importanti della sua vita. Due mariti, i figli e vari amanti hanno sedimentato convinzioni, turbamenti, gioie e dolori.
Questa casa è intrisa fino allo scheletro del nostro sangue, del nostro sudore, dell’amore, delle risate, dei tradimenti. Posso anche lasciarla, ma frammenti di me resteranno qui, il pavimento di legno sarà sempre fradicio delle mie lacrime
Il salotto, lo studio, le stanze degli ospiti, la camera da letto, la camera dei bambini: tante stanze, tanti ricordi, tante occasioni mancate. Stanze segrete che racchiudono testimonianze di un tempo che le ha trasformate, rendendole opache, sporche, vissute.
«Vissuto», ecco quale sarebbe il modo educato di descrivere questo ambiente. Tutto qui ha visto giorni migliori: la vernice delle sedie si scrosta e i cuscini sono logori, sul davanzale c’è la boccia di un pesce rosso vuota e coperta di polvere.
Stanze “madelaine”
A Edwina basta una sguardo a un oggetto per far sì che la mente parta per un viaggio a ritroso. Ciascuna stanza è una “Petite Madeleine”, un elemento rivelatore che racchiude sapori (e dissapori), tracce, nostalgie che ritornano prepotentemente a farsi sentire.
Se chiude gli occhi, Edwina sente un flauto che suona, esitante ma melodioso: è Rowena che si esercita, si esercita e si esercita per essere certa che, tempo di arrivare al secondo anno, e già suonerà nell’orchestra della scuola.
Alcune stanze sono ormai stantie e quasi ammuffite ma ciascuna riporta la mente in un tempo preciso del passato; come quando guardi delle foto sbiadite, ma terribilmente vive nel “magazzino dei ricordi”.
Quando i ricordi sono ovunque
Per quanto Edwina senta la necessità di chiudere a chiave alcune “stanze” del passato, provando a rimettere inordine le sue cose, quel tempo e quegli episodi sembrano non volerla lasciare andare. Con grande abilità, Jenny Eclair (una delle più importanti attrici comiche inglesi) tratteggia il volto di una donna, Edwina, le cui rughe hanno tanto da raccontare. Un viaggio tra passato e presente, da una stanza all’altra, tra un ricordo ed un rimpianto, in una casa i cui muri sembrano poter parlare, raccontando di ciò che è stato un tempo.
A volte è decisamente più facile dormire che affrontare la realtà. È difficilissimo organizzare il futuro quando non sei sicura di quello che accadrà. Il passato almeno è a posto: è già finito, non puoi fare niente per cambiare gli avvenimenti e il tempo guarisce ogni cosa. Purché non si continui a stuzzicare le croste, Edwina ricorda a se stessa.
➜ Se in prima battuta, il romanzo sembra incentrato sulla voce di Edwina, nel corso della lettura, con destrezza l’autrice cambia scenario, spostando l’obiettivo su Fern, una aspirante attrice, e Lucas, il figliastro di Edwina. Tre storie, tre punti di vista legati strettamente tra loro.
Quando si chiude una porta…
Le stanze dei ricordi di Jenny Eclair è la storia di una famiglia come tante; di persone normali con problemi normali; di verità nascoste. Una storia che appassiona, che sottolinea l’imprevedibilità del destino e la possibilità di chiudere le vecchie “porte”, dando vita a nuovi inizi.
La camera da letto
La camera da letto, come tutti sappiamo, è la camera del riposo per eccellenza. Ma non solo. A questa stanza sono legati molti ricordi e momenti piacevoli.
È la stanza nella quale Edwina lascia la camicia da notte abbandonata sul cuscino, proprio su quel letto nel quale ha vissuto momenti speciali con i suoi mariti e amanti. Oppure dove ha cercato di dormire dopo il pianto notturno dei suo bambini. A distanza di anni, anche questa stanza ha acquisito una nuova valenza. Non tanto per la stanza in sé, ormai umida e fredda, quanto per il fatto di poterla vedere da una nuova prospettiva.
Anch’io associo questa stanza della casa con molti istanti indelebili nella mia mente. Se penso alla mia infanzia, affiorano ricordi di mio papà che mi rimbocca le coperte e mi dà il bacio della buona notte.
Crescendo la camera da letto è diventata un rifugio per stare da sola con i miei pensieri (durante il periodo adolescenziale) e la stanza delle lacrime, nella quale ti rinchiudevi sbattendo la porta dopo una giornata “no”.
Quando trovi la persona giusta, la camera da letto diventa anche la stanza dell’amore, dei desideri ed anche, perché no, della passione. Ora che sono mamma questa stanza ha acquisito un valore particolare. Rappresenta un piccolo nido nel quale amo accoccolarmi con il mio bimbo e mio marito: tutti e tre insieme, legati dal calore della stanza più intima della casa, per poter scrivere assieme nuovi ricordi incancellabili.
Tu e la camera da letto
E tu? Che rapporto hai con la camera da letto? Raccontami qual è la tua stanza preferita e se ti sei persa/o le tappe precedenti del Blogtour, ecco un piccolo riepilogo:
13 marzo su Devilishly Stylish – La cucina
16 marzo su Bookishadvisor – Il bagno
20 marzo su Bostonianlibrary – Il giardino
23 marzo su Regin La Radiosa ~ Il salotto
27 marzo su Il colore dei libri – Lo studio
➜ Leggi gratuitamente il primo capitolo de Le stanze dei ricordi di Jenny Eclair e fammi sapere cosa ne pensi!
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