Cominciò tutto per caso di Nina Lupi
Pubblicato in WOR(L)DS LIBRICiascuno di noi ha un proprio luogo del cuore. Quello nel quale torni per stare un po’ da solo con te stesso. Dove i profumi ti riportano alla mente solo cose belle. Dove i pensieri si fanno più rarefatti e la mente riesce a liberarsi dalle negativitià. In Cominciò tutto per caso di Nina Lupi questo luogo è il Salento.
Elena, fotoreporter cresciuta in Germania, ha scelto la Puglia per riflettere sulla propria vita. Su quel marito che l’ha tradita, lasciandola sola con il figlio Ben. Laggiù, tra infiltrazioni dal soffitto e caldaie da sostituire, zio Gigi li accoglierà con affetto e semplicità, mostrando ad Elena che si può anche ridere dei piccoli contrattempi della vita.
Michele, invece, è un studente e pittore arrivato a Lecce da Roma per la perdita della mamma. Tra intrighi e situazioni mai risolte, la lettura scorre veloce, tratteggiando pezzi di un’Italia ricca di meraviglie ma anche di magagne. E saranno proprio quelle imperfezioni del nostro Paese a rendere la storia sempre più realistica.
Soldi che devono essere trovati per pagare avvocati sbucati dal passato. Situazioni scomode e donne da aiutare. Le storie di Elena e Michele finiranno inevitabilmente per intrecciarsi. Insieme porteranno alla luce segreti tenuti nascosti per anni e, così facendo, impareranno a far emergere tutti i lati positivi delle loro personalità.
Ciò che attira maggiormente di questo romanzo è la costruzione dei personaggi, attenta e scrupolosa. Attraverso ciascuno di loro percepiamo il mondo in modo diverso. Elena, la cui vita è scandita dalla presenza del piccolo Ben. E Michele, giovane romano, energico e pronto a riscattarsi per costruirsi un futuro. Per non parlare di zio Gigi, uomo d’altri tempi ma dalla mentalità moderna e aperta.
Anche l’ambientazione colpisce immediatamente. Lecce diventa protagonista. Una città, decritta nel periodo pre-natalizio, che non perde i propri colori nemmeno sotto la grigia coltre invernale. I suoi giardini e il suo centro storico barocco non temono la gelida tramontana di metà dicembre.
Elena si godette quella giornata in cui, per la prima volta, appena un paio di nuvolette solcavano il cielo azzurro. Il vento era cambiato e aveva semplicemente spazzato via la pioggia. Faceva freddo, ma almeno c’era luce, una luce limpida, e il centro storico splendeva di un color giallo caldo come il miele.
“Lu Salentu”, dopo tutto, è il paese del sole e tra le righe si percepisce il profumo dei suoi vini, del suo olio e di tutte le golosità provenienti dalle osterie, come quella dove troverà lavoro Michele.
L’autrice tratta tematiche più che mai attuali: l’immigrazione; la condizione delle donne nigeriane in Italia e, in generale, in Europa; lo sfruttamento; i timori di chi accoglie. Si alternano sentimenti di conveniente indifferenza e voglia di sostenere chi è in difficoltà. Malumori e intoppi diventano espressione di una burocrazia troppo spesso flemmatica e inconcludente. Dalla quale se ne esce solo attraverso la buona volontà delle persone.
Cominciò tutto per caso nasce da scorci di vita dell’autrice, giornalista nata ad Amburgo ma residente in Italia dal 2003. Questo romanzo fa entrare il lettore in una dimensione familiare, calda, accogliente. Fatta di cose buone da mangiare e tavolate attorno alle quali è un piacere stringersi.
Quel piacere conviviale dove aggiungere il famoso “posto a tavola” diventa automatico. Lì dove il supporto della famiglia diventa essenziale e ci si può sentire a casa in ogni momento, nonostante i problemi quotidiani.
«Voi italiani pensate solo a mangiare» lo canzonò Elena. «Non sappiamo fare altro», sospirò Michele.
La copertina del libro può tradire ma, come dico sempre: “Mai fermarsi alle apparenze o… alle copertine!“. In questo caso quei fiorellini primaverili lasciavano intuire una vicenda e uno spazio temporale totalmente differenti. Andando a fondo nelle cose, invece, si possono scoprire storie diverse e risvolti inaspettati, perché la primavera, dopotutto, è sempre dietro l’angolo.
Foto e testi di Alessandra Voto
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