5 Giugno 2019

6 cose da non dire a una neo mamma

Pubblicato in WOR(L)DS Mamme & Bimbi

6 cose da non dire a una neo mamma

Sarà capitato anche a voi… iniziava così una canzone di Mina del 1968. In effetti sarà capitato un po’ a tutti, dopo essere diventati genitori (o anche poco prima!) di collezionare consigli non richiesti o un insieme di frasi (spesso sconnesse) che ti hanno lasciata perplessa. Per questo ho deciso di stilare una lista di 6 cose da non dire a una neo mamma o, più in generale, a una mamma (o papà) qualsiasi (che abbia uno, due o dieci figli).

Le 6 cose da non dire a una neo mamma

  • Il bambino è troppo coperto/scoperto: uno dei consigli “classici”, quelli che non passano mai di moda (né tra parenti e amici, né tra sconosciuti incontrati per strada). È come se tu, mamma, fossi totalmente inadatta a preparare gli outfit del tuo bambino. Se ha il maglioncino, hai sbagliato, perché fa troppo caldo. Se non glielo hai messo, hai sbagliato perché c’è aria corrente e potrebbe ammalarsi. Partendo dal presupposto che tu conosci il tuo piccolo, le sue specifiche esigenze e sei attenta a vestirlo in maniera adeguata, in base alla stagione, qual è l’unica risposta da dare? “Fatevi gli outfit vostri!
  • Riposati anche tu mentre lui dorme“: consiglio sacrosanto, certo. Se hai una schiera di persone che provvede a (nell’ordine): pulire e ri-sistemare casa; fare le (millemila) lavatrici; stendere le (millemila) lavatrici; stirare le (millemila) lavatrici; lavorare (sì, le mamme lavorano anche!); badare ad altri (eventuali) figli; ecc. Quindi, per quanto sia utile schiacciare un pisolino quando il piccolo dorme (e se puoi farlo, fallo!), tendenzialmente quando lui farà la nanna, tu ne approfitterai per gestire le (millemila) cose arretrate. Un buon consiglio, invece, potrebbe essere: “Quando lui dorme, tu prenditi cura (anche) di te stessa” (che presuppone una certa dose di self-love, dal metterti una crema al prepararti una tazza di tè, tra una lavatrice e l’altra).
  • Così lo vizi“: questa frase è una delle più utilizzate in assoluto, un vero e proprio must. Viene utilizzata soprattutto dai nonni (genitori, suoceri, ecc.) e, probabilmente, anche una delle più irritanti. Viene usata per una svariata quantità di azioni che tu, neo-mamma, sarai portata a pensare di non saperle gestire. Ad esempio: tenendolo troppo in braccio; facendolo dormire nel lettone e altre mille questioni per le quali ti verrà puntato il dito contro.
  • Goditi questi momenti perché dopo…“: …perché dopo cosa? I bambini cresceranno? Non cambierò più pannolini? Grazie mille, sono cose piuttosto scontate che potevo intuire da sola. Probabilmente non ho voglia di sentirmi dire che il tempo vola, perché, nonostante la fatica estrema, amo cambiare quei pannolini. Perché so bene che arriverà il giorno in cui mi mancheranno anche quelli. Allora lasciami godere di ogni attimo e di tutti quelli che verranno (diversi, belli, brutti, facili o difficili che siano).
  • I bambini devono correre per sfogarsi“: …ma cosa sono, cavalli? I bambini devono giocare, ma non è detto che debbano sempre e necessariamente partire al trotto o al galoppo per poi sfinirsi e addormentarsi quando vuoi tu! Possono anche “sfogarsi” con giochi all’aria aperta o indoor, con attività che lo aiutino a sviluppare i sensi, la percezione del proprio corpo, coltivando il rapporto con gli altri, senza essere trattati come dei piccoli selvaggi da accontentare. Lo trovo diseducativo. Lo vedo come un modo per far “stancare” facilmente i bambini, una sorta di “minimo sforzo (per nonni e genitori) massima resa (bambino crollato per la stanchezza)”. Educare un bambino comporta fatica, molta fatica. O lo facciamo bene o è meglio evitare di mettere al mondo dei piccoli selvaggi lasciati allo stato brado.
  • Lui con te piange perché sente che sei debole” : io non mi reputo debole per nulla. Anzi, già il fatto di aver scelto di diventare mamma presuppone una certa dose di forza e coraggio. Io trovo che siano molto più deboli coloro che, per “sbarazzarsi” dei figli per qualche tempo o per “sedare” i loro capricci, mettono loro in mano un tablet o uno smartphone con video e giochini vari (non voglio in alcun modo demonizzare i dispositivi elettronici, ma il loro utilizzo errato).
“Facciamo più quello che è giusto, invece di quello che ci conviene. Educhiamo i figli ad essere onesti, non furbi” - Tiziano Terzani Condividi il Tweet

 

No alle affermazioni sterili. Sì alle critiche costruttive

Se anche tu sei stata/o “vittima” di questi personaggi, spesso ignoranti e saccenti, sappi che a volte aprono la bocca solo per sembrare più eruditi e avanti di te. In realtà queste persone farebbero bene a stare zitte o, quantomeno, a dire le cose con tatto e intelligenza. Personalmente apprezzo le critiche costruttive, ma non le affermazioni sterili. Fammi sapere se vuoi “allungare” la lista con qualche altra “perla di saggezza” che hai avuto modo di ricevere, in base alla tua esperienza!

Una mamma (o un papà) sanno già cosa è giusto per il loro piccolo

Io credo che una madre e un padre siano già sufficientemente stanchi e sotto stress per affrontare anche l’arroganza degli altri. Una madre e un padre sanno già ciò che è giusto per loro e per il piccolo nuovo arrivo. Qualora non fosse così, stai certa/o che saranno loro a chiederti aiuto o consiglio. Fino ad allora: taci! [ed eventualmente offri il tuo aiuto con i fatti, non con le parole (sbagliate)].

Ricorda: le persone, per una cosa o per l’altra, avranno sempre da ridire. Un esempio? Non allatti al seno? Allora sei brutta e cattiva. Cosa fare in questi casi?  Tu impara a respirare e a rimettere (gentilmente) le persone al loro posto.

Non mettere mai in discussione il tuo valore

Una cosa da tenere sempre ben a mente è questa: non mettiamo mai in discussione il nostro valore (come madri e come donne) per colpa del giudizio altrui.

Alessandra Voto

© L’angolino di Ale – Riproduzione riservata 

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