Te lo dico sottovoce di Lucrezia Scali
Il caso editoriale dell'anno
Pubblicato in WOR(L)DS LIBRIQuanti sogni si possono avere a trent’anni? Talmente tanti da non riuscire a tenerne il conto. Mia, la protagonista di Te lo dico sottovoce di Lucrezia Scali, ne ha uno, grande. Da sempre amante degli animali, lavora presso una clinica veterinaria nella quale indirizza tutte le proprie energie per aiutare i piccoli amici a quattro zampe e per creare qualcosa di suo, prendendo le distanze da una famiglia ricca ma asettica. Per trovare dei legami sinceri all’interno della sua famiglia, è necessario fare un viaggio a ritroso attraverso i ricordi d’infanzia: i ricordi di quella nonna che prepara la deliziosa torta di mele della quale è impossibile dimenticare il profumo o quello dei fiori amorevolmente coltivati dal nonno.
“Il giardino era uno dei ricordi più nitidi che serbavo della mia infanzia. Rammentavo ancora il profumo dei fiori e l’amore con cui il nonno se ne prendeva cura. Rientrava a casa con le braccia dietro la schiena, e la nonna lo rimproverava di dedicarle poco tempo. Allora lui le porgeva una rosa appena colta. Un ampio sorriso gli si dipingeva sul volto e lei non poteva che perdonarlo ogni volta.”
Con passione, entusiasmo e determinazione, Mia è riuscita a realizzare il suo progetto di aiutare i bambini attraverso la pet therapy. Ed alcuni bimbi, come Lukas, Giulio e Martina, stanno già provando a fare amicizia con i loro nuovi piccoli amici. L’intento è quello di strappare loro un sorriso e rendere meno faticosa la degenza in ospedale. A volte l’amore di un cucciolo può portare serenità ed offrire un attimo di gioia anche nei momenti difficili.
Per Mia l’amore per gli animali è incondizionato ma, per quello nei confronti degli umani di sesso maschile, non si può dire altrettanto. La città di Torino fa da cornice alle vicende di Mia, offrendo un punto fermo all’interno di un vortice di eventi. L’ estremo bisogno di stabilità viaggia parallelamente alla necessità di rinnovamento.
Mia è una ragazza razionale ma profondamente dolce e con tanta voglia di vivere quella vita che in un attimo può decidere di mischiare le carte e farti ripartire da zero.
“Avevo paura di mostrare il mio lato più debole, avevo paura di spogliarmi del mio passato”
Dopo diverse storie finite male, incontrare Alberto rappresenta una rivincita e la voglia di provare ad avere fiducia nel futuro. Ma il nuovo fa paura e le persone sensibili, come Mia, percepiscono maggiormente quella sensazione di “perdita del controllo”. In questi casi la soluzione migliore è smettere di analizzare tutto ed iniziare a credere nelle coincidenze.
“Tutti hanno paura, ma esistono dei piccoli trucchi per vincerla e uno di questi è occuparsi di qualcosa che ti renda felice”
Di Mia ci si innamora subito. Dal modo in cui sussurra agli animali, al suo tocco gentile nei confronti del suo cucciolo Bubu. Le descrizioni sono curate e dall’appeal grintoso e fresco.
Delusioni e grandi soddisfazioni si alternano in un crescendo emotivo che non lascia spazio a ripensamenti: una volta entrati nella storia sarà impossibile abbandonarla. Te lo dico sottovoce è un romanzo che tocca le corde più profonde e che, nel corso della lettura, farà sussultare il cuore del lettore svelando cicatrici profonde ed indelebili.
Ma la vera sfida sarà quella di trovare la forza di reagire. Convincersi che c’è ancora tanto da apprezzare. Ed infine pensare che, sì, i miracoli possono davvero ancora accadere.
Un esordio strepitoso quello di Lucrezia Scali, dapprima nota book blogger e successivamente scrittrice sempre più stimata grazie all’ascesa nelle classifiche web di questo suo primo romanzo, inizialmente autopubblicato in eBook. L’autrice si è dimostrata all’altezza di ogni aspettativa, creando una storia tutt’altro che scontata e riuscendo a cogliere il bello del vivere quotidiano, fatto di emozioni e gioie ma anche di difficoltà e paure.
Te lo dico sottovoce è un romanzo caldo e rincuorante come un abbraccio e fragile e prezioso come un fiocco di neve.
“La vita aveva sempre in serbo delle sorprese,dopotutto”
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