17 Febbraio 2017

I Social e la sagra della polemica quotidiana

Pubblicato in SOCIAL MEDIA OFF TOPIC & FREEBIES

Ho sempre frequentato molto il web ed i Social, un po’ per lavoro ed un po’ per svago. Leggo, condivido, commento quello che mi va. Non posso fare a meno di notare, però, che negli ultimi tempi la tendenza è quella di “mettersi contro”. Contro chi?  Contro tutti: uomini, donne, bambini, blogger, influencer, attori, giornalisti, politici, destra, sinistra, bianchi, neri, gialli, belli, brutti….insomma, tutti. 

I Social e la sagra della polemica quotidiana

Non c’è giorno in cui io non apra un Social e non legga un attacco contro qualcuno. Potremmo scriverne un libro: “I Social e la sagra della polemica quotidiana“. Sì, proprio così. Una grande sagra nella quale ci si ritrova a mangiare, ballare e spettegolare del vicino di casa o della celebrità del momento. Questo contro quello. Mamme contro altre mamme. Blogger contro blogger (a tal proposito ti consiglio di leggere questo post di Francesca Guatteri). Quello ha fatto una puzzetta (ma era rosa-unicorno, ah…allora va bene). Quell’altro è geloso e quindi butta palate di “Sterco Invidioso DOP” contro quella lì. 

Sul web non c’è bisogno di ostilità e rancori. Perché di quello ne è già pieno il mondo

  Tu mi copi. Quella puzza. Quella profuma. Quell’altra è una madre degenere, che scandalo. Ma che capelli si è fatta quella là? Quella è una sciattona mentre quell’altra è una tirona. Uh che carino il tuo cactus, l’hai preso all’Ikea? Un asilo nido a cielo aperto (o meglio, a web aperto!). Fatevelo dire: non siete mai contenti!

Sapete cosa vi dico? Fate quello che vi pare! Ma fatelo a casa vostra, senza dare noia al mondo. Cercate (anzi, direi, cerchiamo) di essere più creativi, più generosi, più educati.

Iniziamo a condividere il buono che c’è in rete

  La mia impressione è che si stia combattendo una guerra tra poveri. E ditemi: che senso ha?

Va benissimo dire la propria, confrontarsi, approfindire, esaminare ma basta con le solite manfrine. Basta con la lamentela a costo zero. Basta con queste lauree in Tuttologia comprate su Amazon durante il Black Friday e il Cyber Monday. Ma davvero le sapete tutte? Beati voi!

 Ultimamente quando apro Facebook, leggo qualche post velocemente e tendo a richiuderlo con la stessa velocità con la quale l’ho aperto. Non ho più voglia di farmi carico degli umori ed insoddisfazioni del mondo (ho già, eventualmente, le mie da gestire). 

Condividere con educazione

Perché giudicare? Chi sono io per farlo? Cosa ne so davvero di quella questione o di quella persona? Davvero è sufficiente leggere un post per diventare l’esperto in materia? Ogni giorno ne escono di nuovi: esperti in meteorologia e geologia, in politiche estere, in gravidanza e allattamento, in trituramento del benessere psicologico altrui (come se potessero trarre giovamento sul lanciarti una legnata tra capo e collo). 

Meno contrasti e più collaborazione. That’s the way! 

 Continuiamo a dire la nostra ma (per tutte le balene!) facciamolo con un minimo di educazione e, soprattutto, informiamoci prima di sparare (nell’ordine: cazzate, parole, parolacce, scemenze varie ed eventuali). Siamo ancora in tempo per cambiare rotta e (ri)metterci sulla retta via.

I superstiti

Grazie al cielo, in tutto questo marasma di ormoni (e cervelli) impazziti, c’è anche una piccola nicchia di quelli che io chiamo “survivors”, i superstiti:

  • I Social e la sagra della polemica quotidianaQuelli che non si sentono in obbligo di condividere tutto, sempre e comunque.
  • Quelli che ancora si preoccupano per te ed utilizzano i social come canale per farti sentire che ci sono (nonostante le distanze, nonostante le differenze, nonostante tutto).
  • Quelli che non hanno bisogno del like per sentirsi appagati.
  • Quelli che non criticano, ma danno consigli (mai sentito parlare di “critica costruttiva”?).
  • Quelli che anziché lanciare insulti, veleno e frecciatine, sanno ancora condividere il bello.
  • Quelli che hanno ancora un briciolo di privacy per le cose importanti.
  • Quelli che se hanno un contatto o un progetto da condividere lo fanno senza problemi.
  • Quelli che non hanno bisogno di scattarsi i selfie tutti i giorni per far sapere al mondo che esistono.
  • Quelli che usano i Social per ringraziare (la mamma, il fato, un Dio qualunque, un collega…)
  • Quelli che vedono nei Social un’opportunità per crescere ed imparare 
  • Quelli che fanno la cacca senza comunicarlo ogni volta al Pianeta.  

I Social non sono il salotto di casa vostra. Ogni tanto godetevi il vostro divano senza farcelo vedere.

 Non faccio di tutto il web un fascio. Amo i Social. Mi danno tanto (e mi tolgono tanto) ma, alla fine, richiudo tutto. A volte mi disconnetto da tutti e ritorno a godermi il “silenzio pre-modem”. Anche se ormai non fanno più quel rumore infernale e gracchiante e non li abbiamo più sulla scrivania come 15 anni fa, dopo un po’ fanno ugualmente “rumore”. Non lo sentite anche voi? Sarò impopolare ma…sì, a volte ho proprio bisogno di quel silenzio.

Alessandra Voto

© L’angolino di Ale – Riproduzione riservata 

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