6 Luglio 2015

Intervista all’editore: Stefano Giovinazzo

Edizioni della Sera

Pubblicato in WOR(L)DS LIBRI

Oggi cercheremo di conoscere meglio le dinamiche che stanno dietro ad una casa editrice: il lavoro, le difficoltà, le soddisfazioni, l’impegno necessario affinché le pubblicazioni siano sempre di qualità. Stefano Giovinazzo, direttore di Edizioni della Sera, ci racconterà la propria esperienza editoriale. Curiosa/o? Allora non mi resta che augurarti buona lettura!Intervista a Stefano Giovinazzo - Edizioni della sera


1) Ciao Stefano, benvenuto nel mio angolino! E’ un piacere averti qui per poter conoscere più da vicino una realtà editoriale e le sue dinamiche. Qual è il rapporto da tra una casa editrice ed i mass media (giornalisti, blogger, radio, ecc.)? Ed in che modo i social network aiutano una casa editrice?

La comunicazione è fondamentale per un prodotto. Il libro non è esente da tutto ciò e i social network hanno fornito e stanno fornendo un valido supporto soprattutto ai piccoli-medi editori incapaci di far fronte a investimenti pubblicitari. Se usati in maniera efficace e continuativa. Facebook-Twitter-LinkedIn-Goodreads-Pinterest-Instragram, hanno un ruolo fondamentale nella gestione dell’immagine esterna di una realtà editoriale. Il rapporto con i giornalisti, per quanto ci riguarda, è ottimo. Veicoliamo le notizie riguardanti le novità editoriali e gli eventi in maniera diretta e tempestiva e i risultati ci stanno dando ragione.
 
2) Da dove nasce la tua passione per i libri e quando/come hai deciso di intraprendere questo percorso da editore?
 
La passione non nasce da piccolissimo a dire la verità: era una passione per l’oggetto libro e non per le storie da leggere. A 15 anni, poi, un netto cambiamento, quasi maniacale per certi versi. Lettore onnivoro, frequentatore di libri e bancarelle dell’usato e in periodo universitario una forte presenza alle presentazioni. Dopo la laurea ho deciso di aprire due testate online, una più generalista come Ghigliottina.it, e una più specifica sui libri come Il Recensore.com di cui tuttora mantengo la direzione. Un’esperienza che mi ha reso consapevole e un pizzico folle tanto da farmi diventare editore: ho raccolto la sfida che mi chiedevano i miei colleghi.
 
3) Com’è strutturata la “giornata-tipo” in una casa editrice?
 
Una giornata full immersion. Seguo una scaletta più o meno rigida cercando di dare priorità alle urgenze come la visione e la risposta delle mail, la gestione della comunicazione, l’organizzazione di eventi per poi passare il resto della giornata ai lavori redazionali da ultimare e la visione dei manoscritti arrivati. L’imprevedibile, però, è sempre dietro l’angolo: non ci si annoia mai in casa editrice!
 
4) In base a cosa prendi le tue decisioni editoriali? Ed in base a quali parametri scegliete i testi meritevoli di pubblicazione?
Abbiamo un progetto editoriale delineato che portiamo avanti e ogni anno, in base ai venduti o ai feedback ricevuti, ridiscutiamo per vedere se abbiamo rispettato alcuni parametri. Ci deve colpire l’idea, per i libri differenti dalle collane già avviate dove spesso siamo noi a cercare gli autori, e si deve allineare col mercato.
 
5)  La crisi economica degli ultimi anni ha influito molto sulle vendite e scelte della tua CE? 
A dire il vero abbiamo iniziato la casa editrice nel momento in cui la crisi economica ha mosso i primi passi, abbiamo ravvisato sicuramente una difficoltà nell’andar in libreria inizialmente con un riflesso negativo anche sulle vendite. Piano piano sembra che ci stiamo tirando fuori, il libro poi sconta il fatto che è un bene accessorio e non primario. Abbiamo la pelle dura noi editori, non molliamo facilmente!
 
6) Quale iter segue la promozione di un libro? 

Uguale e diverso per ogni libro, ti risponderei. La comunicazione che facciamo è la medesima, cambiano i destinatari a volte e per non sparare nel mucchio andiamo a selezionare gli interlocutori che sicuramente avranno un occhio di riguardo per il libro sia in base agli argomenti della testata di riferimento sia in base ai gusti del professionista interpellato. A volte cerchiamo di dare un’anteprima, quando i tempi e il libro lo permettono, alle volte invece lanciamo degli stralci, altre volte invece facciamo in modo che esca un pezzo “forte” il giorno in cui il libro entra fisicamente in libreria. L’iter legato alla stampa tradizionale è questo a cui si aggiunge un gran lavoro fatto sui social con blogger e la comunicazione gestita sui nostri profili. L’organizzazione degli eventi ha, in ogni caso, una priorità essenziale e l’autore, in questo, svolge un ruolo fondamentale: senza il suo appoggio l’eco del libro può scemare presto.
7) All’interno del vostro catalogo sono presenti varie collane. Si va dalle collane di narrativa (ad esempio “Emozioni di Carta” o “Calliphora”) alle collane di sport, comunicazione e saggistica. Ce n’è una in particolare che ti è più cara? 

Ogni libro pubblicato, al momento della scelta, appartiene alla casa editrice. I rapporti con gli autori, l’iter del libro e le conseguenze innescate da tutto ciò mi fanno appassionare in particolar modo a un autore o a un libro. A priori, sicuramente, la collana di narrativa “Emozioni di carta” è quella più difficile da seguire e imporre e una voce che prevalga nel panorama editoriale è sempre una sfida importante.
 
8) Essendo io un’appassionata di Giappone, non posso fare a meno di chiederti di parlarci brevemente della collana di poesia “Hanami”. Come è nata?
Una promessa mantenuta, questa collana. L’idea è di Fabrizio Corselli a cui va sempre la mia stima e fiducia. Sono un grande appassionato di haiku e tanka, da circa 10 anni. La sfida era quella di pubblicare dei libri che raccogliessero haiku inediti e dare il via a una serie di pubblicazioni in cui coinvolgere autori proveniente da tutti Italia cercando di realizzare successivamente dei reading molto frequentati. Arrivati al terzo volume, “Primavera Haiku” con tantissimi poeti coinvolti a cui devo tanto, direi che Corselli ha avuto ragione. Il successo è merito suo, per la passione e la professionalità che ha messo in ogni singola raccolta.
 
9) Quali consigli ti senti di dare a chi decidesse oggi di intraprendere l’avventura di aprire una nuova azienda in ambito editoriale?
Quali caratteristiche deve avere secondo te un buon editore? Quali potrebbero essere gli ostacoli maggiori?
Deve conoscere il mercato in ogni aspetto e le figure che ruotano attorno ad esso. Un buon editore è quello che si prende il rischio di affermare un’idea, anticipare un titolo, assecondare il mercato per fare cassa con serietà ma senza scadere, per poi reinvestire in progetti di qualità. La qualità, sicuramente, paga sempre alla fine. La difficoltà maggiore? Fare il passo più lungo della gamba.
 
10) Ringraziandoti per essere stato con noi, ti faccio un’ultima domanda: quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Affermare un progetto di editoria di qualità, scoprire e far crescere alcuni autori e dar vita, entro dicembre 2015, al marchio “Roma per sempre”.

Alessandra Voto

© L’angolino di Ale – Riproduzione riservata 

  1. stefaniamassari84 ha detto:

    Hai ragione! Buona serata. Baci.

  2. stefaniamassari84 ha detto:

    Hai ragione! Buona serata. Baci.

  3. L'angolino di Ale ha detto:

    Grazie per questa poesia! Una buona settimana anche a te Maria, a presto!

  4. L'angolino di Ale ha detto:

    Grazie per questa poesia! Una buona settimana anche a te Maria, a presto!

  5. L'angolino di Ale ha detto:

    Esatto! Noi teniamo tra le mani il risultato di molti mesi di lavoro di tante persone ed è giusto dare spazio alla loro voce per capire cosa c’è dietro le quinte. ;-)

  6. L'angolino di Ale ha detto:

    Esatto! Noi teniamo tra le mani il risultato di molti mesi di lavoro di tante persone ed è giusto dare spazio alla loro voce per capire cosa c’è dietro le quinte. ;-)

  7. L'angolino di Ale ha detto:

    Da lettori è utile conoscere anche le dinamiche delle case editrici. Un abbraccio anche a te!

  8. L'angolino di Ale ha detto:

    Da lettori è utile conoscere anche le dinamiche delle case editrici. Un abbraccio anche a te!

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